venerdì 16 ottobre 2009

"Storie di fantasmi" di Edith Wharton



Storie di vampiri, di lupi mannari, di fantasmi, di spettri e di case maledette, ho praticamente collezionato tutte le raccolte della Newton & Compton Editori, e in particolare ho apprezzato quelle curate da Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, grazie a cui ho conosciuto grandi autori come Nikolaj Vasil'evič Gogol' e Joseph Sheridan Le Fanu.

Ma in particolare sono una patita delle ghost stories che vanno dalla metà dell'ottocento agli inizi del XX secolo, di racconti come "Il fantasma perduto" e "La camera a sud-ovest" di Mary Wilkins Freeman, "Le tre sorelle" di William Wymark Jacobs, "L'ombra nell'angolo" di Mary Elizabeth Braddon, "Celui-là" di Eleanor Scott, "L'ultima casa in C... Street" di Dinah Maria Mulock. Tutti capolavori, secondo me, fra le storie sul soprannaturale.

In una delle raccolte citate rimasi colpita anche da un paio di racconti di Edith Wharton, l'autrice newyorkese vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo, più nota per  i suoi romanzi ambientati nel New England, fra cui "The Age of Innocence" per cui vinse il premio Pulitzer (nel 1993 Martin Scorsese ne trasse il film "L'età dell'innocenza") e per "Ethan Frome", che la critica considera il suo capolavoro. Ma fu proprio grazie a quei due o tre racconti sul soprannaturale che qualche anno fa mi innamorai di lei e del suo stile.

In seguito seppi che Edith Wharton aveva scritto ben più di un paio di ghost-stories, e che amava esercitare la sua abilità in questo genere affascinante. Sono due le raccolte in cui lei riunì le sue storie di fantasmi: "Tales of men and ghosts" e "Ghosts". La prima, purtroppo, non è mai stata tradotta in italiano. La seconda è pubblicata in Italia con il titolo "Storie di fantasmi", ed è proprio il libro che intendo presentarvi in questo post.

Perchè i racconti di Edith Wharton sono così speciali?
Perchè lei è la regina della suspence. Perchè la suspence dura fino alla fine del racconto. Perchè il fantasma (se di fantasma vero e proprio si può parlare) non si rivela mai, ed è questa sospensione che si spinge oltre il finale della narrazione che fa rabbrividire.
Questo elemento nelle sue storie è una costante.

Inizialmente ci vengono presentati i protagonisti, in genere persone colte dell'alta borghesia, ironiche, dalla mentalità moderna, abituate a vivere in un contesto in cui il pragmatismo fa la parte del leone.
Vivono in case moderne, con caloriferi e corrente elettrica("Ognissanti), oppure ereditano antiche proprietà in cui cercano - invano, si scoprirà più tardi - di introdurre la funzionalità e il comfort moderno tipici del XX secolo ("Il signor Jones"). O ancora, sono dei viaggiatori ("Il trionfo della notte" e "Una bottiglia di Perrier"), o delle pratiche governanti trentenni - che nei primi del '900 e negli ambienti dell'alta borghesia erano ormai considerate vecchie zitelle - in cerca di un impiego ("Il campanello della cameriera"). Non troveremo mai le inverosimili protagoniste romantiche e coraggiose dei romanzi di Ann Radcliffe, nè gli stucchevoli moralisti vittoriani che popolano i lavori di Bram Stocker.

Le ambientazioni esterne e interne sono a volte in contrasto. Spesso la casa ha il ruolo di confortevole e caldo rifugio dalle intemperie esterne, ma presto si rivela una trappola ("Miss Mary Pask", "Il trionfo della notte"). Non in tutti i racconti è così, ma è certo che la magione svolge un ruolo importantissimo in ognuno di essi, perchè le sue stesse mura proteggono ciò che non dovrebbe essere e che non sarà mai svelato.

Dopo aver dipinto il protagonista con tratti veloci e sapienti, ci si trova quasi immediatamente di fronte all'anomalia. Ma non è una manifestazione eclatante. Non ci sono presenze... il mistero è nell'assenza... In fondo allo stomaco sentiamo che, come direbbe Stephen King, "qui c'è qualcosa di terribilmente... sbagliato..." .

In "Ognissanti" l'anziana pragmatica signora scopre che, una mattina, la servitù è improvvisamente scomparsa; in "Una bottiglia di Perrier" il protagonista fa un lungo viaggio per andare a trovare un conoscente, che al suo arrivo si rende misteriosamente irreperibile; in "Dopo" c'è un marito che, dopo una misteriosa visita, non fa più ritorno a casa; ne "Il Signor Jones" (il mio preferito) l'ereditiera cerca invano di sentirsi a casa propria nella nuova proprietà, perchè una misteriosa presenza-assenza, con la complicità dei domestici, vieta a qualunque estraneo di oltrepassare il portone d'ingresso, sia per entrare che per uscire, e custodisce il segreto di un tragico evento accaduto anni prima...

Un altro elemento che contribuisce alla suspence sono i personaggi secondari, in genere servitori, giardinieri, guardiani, cameriere, cuoche, governanti... il loro ruolo è quello di far sentire ancora più isolato il personaggio principale, sapendo e fingendo di non sapere. Sembrano voler proteggere un qualche mistero insondabile, ma si tradiscono con il loro stesso atteggiamento - un improvviso impallidire, un repentino cambio di discorso... Anche se rispettosi delle convenienze, dimostrano ostilità al nuovo arrivato, perchè la sua curiosità porta scompiglio in una realtà che, pur essendo prigionia, ha da tempo trovato il suo perverso equilibrio, e sconvolgerlo può essere molto pericoloso per tutti coloro che vi sono coinvolti.

Il racconto procede, accompagnato da una finissima analisi psicologica sui personaggi, fra ricerche e indagini, tra fatti ed eventi inspiegabili, che pian piano si ricollegano e generano l'illusione di avvicinarsi alla soluzione.

Il finale genera sconcerto. Perchè si arriva a realizzare l'impotenza del protagonista e di tutti gli altri personaggi di fronte a fatti accaduti anni prima, l'impossibilità di cambiare la realtà, di sciogliere la ragnatela in cui tutti sono inesorabilmente imprigionati. Non c'è risoluzione, a volte manca persino la tragedia finale, e quando c'è, non ha certo il ruolo di catarsi. Serve solo a confermare che tutto resterà sempre come sempre è stato.

I racconti di questa raccolta sono:
-Ognissanti
-Gli occhi
-Dopo
-Il campanello della cameriera
-Kerfol
-Il trionfo della notte
-Miss Mary Pask
-Stregato
-Il signor Jones
-Semi di melograno
-Una bottiglia di Perrier

Il volume "Storie di fantasmi" è edito da Biblioteca Economica Compton, curato da Gianni Pilo e Sebastiano Fusco. Traduzione di Gianni Pilo.



Le immagini di questo post sono state scannerizzate dal libro "Storie di fantasmi" di mia proprietà. L'autore della foto "Biglietto d'auguri scritto a lume di candela" non è identificato; la foto proviene da Archivi Alinari, Firenze.

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